Cardigan

Indiscutibilmente é il più comodo, il più pratico e il più versatile dei capi del mio guardaroba. Ne ho in tutte le versioni e in tutti i colori: lunghi, corti, con manica lunga, senza maniche, a righe, a quadretti e persino uno rosso con delle divertentissime applicazioni in lurex che si addensano dalla base al collo, proprio come la luce gialla di una fiamma. Mi divertono. In molte occasioni sostituiscono una giacca e in tante altre riscaldano un top insufficiente. D'estate li lego in cintura e mi è capitato di trasformarne uno in veloce turbante dopo una giornata al mare. C'e poco che un cardigan non possa fare! Prendono il loro nome da un generale (si veda la definizione di cardigan sul vocabolario online Treccani: https://www.treccani.it/vocabolario/cardigan/) e mi piace pensare che accompagnino le nostre battaglie quotidiane. 

Inauguro questa sezione di approfondimenti presentandovi uno dei miei cardigan preferiti: fatto a mano a uncinetto in lana mélange magenta e nero con sezione variabile (si direbbe in architettura) che crea all'insieme dei rigonfiamenti soffici e regolari che arricchiscono la trama semplice, lavorata a punto alto. Lo adoro. Nato qualche anno fa per essere indossato aperto, solo come lungo coprispalle, poi l'ho portato con tre spilloni in metallo commissionati appositamente ad un artigiano locale (ma di questo vi racconterò in un altro post) e, infine, la scorsa stagione invernale, l'ho impreziosito con 7 bottoni neri lucidi e da qualche mese lo indosso anche con una cintura in pelle (@doubletroublebologna). In foto un mio tipico outfit yogico. Insomma, cardigan: dallo studio alla palestra, passando per la spiaggia e pronti per l'aperitivo! 

 

 

 

 

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